sabato 11 dicembre 2010

Teatro...questo sconosciuto...

Ciao a tutte ragazze, oggi vorrei raccontarvi cosa ho fatto giovedì sera...
Dopo il mio solito pomeriggio lavorativo, (ahimè oltre ad essere una studentessa, sono anche una lavoratrice part-time), sono andata a teatro con una mia carissima amica.

Il teatro in questione era il "Metropolitan" di Catania, uno dei teatri più grandi e famosi della città.





Lo spettacolo era una rappresentazione di arti varie, il cui ricavato sarebbe stato devoluto a "Telethon" per la ricerca contro la distrofia muscolare e le altre malattie genetiche.






Io non sono un'amante sfegatata del teatro, tuttavia ogni tanto colgo l'occasione ed unendo l'utile al dilettevole, faccio qualcosa di diverso e magari anche un po' utile per qualcun altro, specialmente a Natale.


Vorrei fare una piccola premessa, il periodo di Natale è molto festoso e gioioso, ma allo stesso tempo, riesce ad essere molto malinconico.
Quella sera la temperatura non era bassa, tutt'altro, ma c'era un forte vento freddo.
Spostandomi a piedi, dalla zona dove lavoro, fino al teatro, avevo notato un insolito eccesso di forze dell'ordine, all'inizio pensai che potesse essere dovuto alla presenza di esponenti del mondo politico...poi...notai anche diverse ambulanze e camion dei vigili del fuoco.
Incuriosita guardai in alto, sul tetto di un palazzo vicino il teatro, precisamente il tetto dell'Irfis, e vidi diversi ex operai della Cesame, che stavano protestando con tende e striscioni per tutelare il loro lavoro...
Nel momento in cui ho capito cosa stava succedendo mi sono sentita un po' più malinconica ed il periodo natalizio, ha solo amplificato la mia malinconia, malinconia per un paese che non ho mai sentito realmente mio.
Diciamoci la verità, l'Italia è un posto bello, ma completamente inutile e, da italiana, questo crea in me una grande tristezza.


Chiusa questa piccola parentesi che poi è diventata cornice per tutti noi spettatori ed in un certo senso, anche parte dello spettacolo...le luci si spengono ed il sipario si alza.


Sorvolo sul fatto che l'età media del pubblico si aggirava intorno ai 60 anni...chissà perché così pochi "giovani" si interessano al teatro. (?)



Comunque, il presentatore dello spettacolo era Salvo La Rosa, un conduttore televisivo di reti locali, dotato di discreto talento e simpatia.

Lo accompagna il Dott. Maurizio Gibilaro, il coordinatore provinciale Telethon, un simpatico medico che si improvvisa intrattenitore per sostenere la sua causa.
Ci ha regalato non pochi saluti e ringraziamenti, che sono diventati una sorta di ritornello retorico dopo i primi 10 minuti.
Un po' noiosi ma evidentemente necessari.

Apre lo spettacolo Vincenzo Spampinato, un cantautore catanese di musica leggera, decisamente rilevante.
Accompagnato da tre strumenti, sax, percussioni e chitarra, la sua voce è profonda e melodica.
Quando canta, il tono ricco di enfasi e sentimento, mi ricorda un narratore di favole e romanzi, solo un po' più "musicale".
Un artista sicuramente molto valido ed interessante nel panorama melodico.

Tuttavia, mi sento di esprimere una forte nota contraria ad un avvenimento che mi ha lasciata perplessa.
Durante l'interpretazione del cantautore, qualche simpatico genio (perché di menti eccelse si parla...) ha avuto la brillante idea di azionare le "macchine per il fumo".
Creando sicuramente un effetto visivo relativamente accattivante (sottolineo relativamente), ma allo stesso tempo, non essendoci le così dette "prese d'aria", tutti i nuvoloni di fumo si sono addensati all'interno della sala.
Una scelta "coreografica" davvero infelice.
Anche perché la simpatica nube ci ha accompagnato per tutto lo spettacolo (altro colpo di genio, mettere una cosa del genere come apertura)...e non vi nascondo che più volte ho pensato di abbandonare la sala.
In ogni caso, a fine serata tutti tossivamo in preda ad una specie di tosse allergica.


Ecco questa è una di quelle cose che non sopporto degli spettacoli dal vivo, se qualcuno fa una gloriosa idiozia di proporzioni cosmiche, non puoi premere "pausa" e fare altro, ti tocca rimanere lì, con la voglia di trovare il simpatico mattacchione per dirgli giusto "due paroline".

Andando oltre questi "piccoli" inconvenienti...


Un'altra esibizione rilevante, se non la più rilevante, è stata quella degli aristi di Kaos, del balletto di Firenze.
Che hanno proposto una performance molto estrosa e particolare, all'insegna della celebrazione dell'emotività prorompente e del lato vitale dell'individuo.
Con uno stile contemporaneo, ma con dei forti richiami al balletto classico, hanno regalato al pubblico il momento artistico più forte ed intenso della serata.


Ultima "chicca" a fine serata è stata sicuramente la presenza di Massimo Lopez, che tutti ricorderete per i vari ruoli interpretati sul piccolo schermo.
Devo dire un personaggio molto simpatico, vagamente tagliente ma comunque abbastanza moderato.
Lui ha regalato al pubblico il momento più esilarante dello spettacolo, con le sue interpretazioni di politici e uomini religiosi.
Devo ammettere che potrebbe essere stato per vedere la sua performance, che non mi sono alzata dopo la tragica nuvola di fumo "augurando la peste alle eventuali famiglie coinvolte".


Il resto dello spettacolo è stato condito dalle solite cose poco interessanti, come sfilate di vestiti non belli, ma costosi...questo o quell'altro tizio o tizia che salivano sul palco per fare nulla...e ovviamente tutta una carrellata immancabile di sponsor, manco fossi su YouTube in quei canali dove prima di ogni video ci sono 30 secondi di fastidiosissima pubblicità.
Alla fine mi era pure venuta una voglia infinita di cioccolato, saranno mica stati tutti i messaggi subliminari?
Ma tranquille non ho ceduto.

Il punto centrale di questo post è una specie di esortazione a fare anche cose che abitualmente non fareste.
Se non si fanno mai esperienze diverse da quelle quotidiane, alla fine ci si ritrova a fare sempre le stesse cose e, magari ci si sta perdendo qualcosa di bello...(ovviamente non parlo del nuvolone di fumo...)
Ogni tanto uscite dai vostri schemi e arricchitevi, con le esperienze che vi sembrano più lontane...alla fine, se non provate una cosa, come fate a dire che non vi piace?
E in ogni caso, io lascio sempre aperta la porta del "beneficio del dubbio"...non si sa mai, mi dovessi ricredere.
Inoltre il teatro è un bel modo di mettersi in relazione con gli altri, si osserva e, si assimila comunque qualcosa, alla fine perché non provare ogni tanto?


Anche per questa volta penso di avervi detto tutto, spero che il post vi sia piaciuto e se vorrete lasciare un commento sarò felice di rispondervi.
A presto.
Alice.







3 commenti:

  1. hai perfettamente ragione,uscire dalla routine può sempre avere dei risvolti positivi...fumo a parte! =)
    mi sono ritrovata molto nella parte in cui hai parlato della melanconia del Natale...

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  2. Andare a teatro è un'esperienza particolare...Anche la tua sembra esser stata così;-)...Io sono della provincia di Catania e conosco quello di cui parli...Mah! L'Italia è un bellissimo paese ma...ci sta stretto..

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  3. Sono molto felice che l'articolo vi sia piaciuto ragazze, grazie ad entrambe! =)

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