sabato 9 ottobre 2010

I cani...

Un'altra delle mie grandi passioni, che coltivo da quando sono piccola, sono i cani.
Con questi amici a 4 zampe, ci sono cresciuta, con loro ho imparato molte delle lezioni che oggi mi hanno resa la persona che sono, e senza non saprei come vivere.




Il mio primo cane, è nato con me, poche settimane prima che io nascessi, quella cucciolotta di pastore tedesco era già a casa, dai miei nonni, che mi aspettava.
Era la mia migliore amica, a lei raccontavo tutto e con lei, ho passato molte giornate della mia infanzia.
Si chiamava Dea, era bellissima, buona e paziente con me.
Un po' meno con gli estranei, ma quello era il suo ruolo, lei era un cane da guardia.



Ci capivamo al volo e nonostante io ancora non sapessi nulla di addestramento e "linguaggio" appropriato, riuscivo comunque a comunicare con lei chiaramente.
Credo fosse insito nel mio essere bambina, trovai spontaneamente la strada per arrivare al suo cuore e lei al mio, una strada che arrivava in profondità, dentro di noi.
Ricordo, che un pomeriggio d'estate, le due tartarughe di mia nonna, trovarono il cancello aperto e scapparono in giro per la campagna.
Una la ritrovò mio padre la sera, l'altra fu data per dispersa.
La mattina seguente, mi armai di guinzaglio e portai Dea con me, alla ricerca della tartaruga.
I cani non amano stare al guinzaglio nel loro ambiente, è una cosa un po' fuori luogo, come mettere il cappotto per stare a casa.
Tuttavia, Dea camminò al guinzaglio, senza tirarmi mai, in giro per la sua campagna per giorni, sotto il sole cocente di Agosto.
Circa una settimana dopo, Dea affondò il muso in un ammasso di fieno e, con estrema delicatezza, tirò fuori la tartaruga scomparsa.
La teneva tra i denti, ma senza stringere, così dopo avermela mostrata soddisfatta, andammo verso mia madre, che assistette alla scena incredula.
E alla fine la tartaruga poté ritornare nella sua casa, insieme all'altra sua amica.
Ricordo Dea con infinito amore e tenerezza, è stata il mio primo grande amore.

Anni dopo arrivò un altro cane, in casa di mia nonna, lo portò mio zio.
Ero anche riuscita ad insegnarli qualche piccolo comando, "zampa" e "seduto", era un cucciolone molto dolce, si chiamava Poldo, però era un fifone senza precedenti, scappava addirittura dalle farfalle e abbaiava agli insetti.

Io non ero molto d'accordo a tenerlo in campagna, in quanto il cucciolotto in questione era un piccolo cane da compagnia, un bulldog inglese, e temevo potesse nuocere alla sua salute, notoriamente cagionevole.






Infatti, circa un anno dopo il cucciolotto ci lasciò, questo genere di cane è estremamente sensibile al freddo, al caldo, ai rumori, ha bisogno del padrone e di vivere in una casa accogliente, non è decisamente un cane rude e di campagna.
Provai molta tristezza, avevo provato a spiegare a mio zio i rischi, ma a volte, noi uomini tendiamo ad essere troppo egoisti.

Io vivo in appartamento, in città e non era possibile per me tenere un cane a casa, non fino a quando non me ne sarei potuta occupare da sola.
Così un giorno, del mio ultimo anno di liceo, mi avviai verso la mia scuola, come sempre in ritardo.
Avevo l'abitudine di entrare in classe dalla finestra, passando per il cortile, dato che l'aula si trovava al piano terra, per non rischiare la vicepresidenza e la tanto odiata "entrata a seconda ora".
Quindi, mentre correvo nel cortile per raggiungere la finestra della mia aula, vedo una piccola palla di pelo, tutta nera, che mi rotola (perché "corre" mi sembra un termine un po' azzardato...) incontro.
Pensavo fosse un gattino, quando vicino ai miei piedi, mentre mi mordeva i lacci delle converse, capii che era invece un cucciolo di cane.
Esattamente una cucciola.
La presi in braccio e mi guardai intorno, c'erano altri 3 cuccioli nel cortile e, i miei compagni di classe, che erano noti per la poca disciplina e la grande stravaganza, si stavano già occupando degli altri.
La piccolina che avevo in braccio, iniziò a baciarmi le mani, le braccia, anche il collo e, non c'era modo di dissuaderla dal farlo.
Non che io volessi farlo, ma anche provando, sono certa che non ci sarei riuscita.
Ovviamente, andai in classe a chiedere ai professori se potevamo tenerli fino alla fine delle lezioni, per poi portarli a casa con noi, e ci dissero di sì.
I cuccioli furono adottati in meno di un'ora, c'erano 3 maschi, che tutti volevano e una sola femminuccia, che veniva un po' bistrattata.
Ma tanto, io avevo già capito, che quella cucciola, sarebbe venuta a casa con me, e guai a chi si fosse messo sulla mia strada.
Fu amore a prima vista.
Lei si chiama Layla, mi sono ispirata ad una canzone che stavo ascoltando mentre cercavo su internet dei possibili nomi, e quando mi stavo per arrendere, dato che non ne trovavo nessuno d'interessante, mi sono concentrata sulle note di Eric Clapton, e così ho scelto.
Mentre scrivo questo post, Layla è ai piedi del mio letto, come sempre, e come sempre, con la testa sui miei piedi.
I miei piedi a tratti si addormentano, così istintivamente, quando sento quel tipico formicolio, li sposto.
Ma Layla li segue e un attimo dopo è di nuovo con il musetto appoggiato sopra di loro.
Lei è uno splendido cane fantasia, è un incrocio di diverse razze, c'è in lei, un po' di lupo ed un po' di molosso, più esattamente un husky ed un pittbull...notizia che tenni nascosta per molto tempo a mia madre, così come la taglia.
Il veterinario mi disse che sarebbe stata una taglia "media"...
peccato che il "medio" vada dai 20 ai 40 Kg, ma alla fine, è un po' come quando nasce un bambino.
Potrà essere brutto, bello, grasso, magro, alto o basso, ma l'unica cosa che importa in quel momento, è che sia tuo.
Lei è mia, ed io sono sua. 


Questa è la premessa per parlarvi successivamente dei "rapporti cane/uomo", come piace chiamarli a me, o più semplicemente di addestramento.
Anche se la parola addestramento, è una parola che riservo esclusivamente  al padrone.
E' il padrone che dev'essere addestrato, il cane capisce perfettamente, senza bisogno di nessun insegnamento.
Noi uomini, invece, abbiamo bisogno di un piccolo aiuto ogni tanto nel comunicare.
Ma questa è un'altra storia.
A presto.
Alice.

2 commenti:

  1. mi sono commossa! il mio adorato Chicco ci ha lasciato pochi mesi fa e non sono stata mai così male per la dipertita di uno dei miei amici pelosi: è stat un'insufficienza renale a portercelo via ed in famiglia abbiamo sofferto tutti moltissimo. pochi mesi prima che lui morisse era arrivata Holly che è una cagnolina buona e vivace che ci ha aiutati a riprenderci dalla trsitezza... avere un cane è un'esperienza bella ma allo stesso dolorosa!

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  2. Ti capisco bene, io a Novembre ho perso a causa di un incidente stradale il cane del mio fidanzato.
    Pensa che è stato grazie ad i nostri cani, che noi ci siamo conosciuti ed innamorati.
    Perderlo in un modo così traumatico è stato dolorosissimo, anche per Layla, che ha vissuto con noi quel momento.
    Però è importante andare avanti, come per le persone, la vita è una realtà ciclica.
    Il dolore ci ricorda quanto siano importanti certi incontri nella nostra vita.
    E anche, quanto siamo stati fortunati a trovare qualcuno che ci ha regalato tanto amore.
    Anche se la perdita è un momento doloroso, bisogna guardare tutto il percorso e la felicità dei momenti trascorsi insieme.
    A dicembre, poco prima di Natale, ho trovato una cucciolina di 2 mesi abbandonata sotto casa mia.
    L'ho interpretato come un segno, l'ho presa, portata a casa, insieme alla mia inseparabile Layla, l'ho pulita, le ho comprato tutte le cose che potevano servirle, le ho messo un fiocco e l'ho portata dal mio fidanzato.
    Adesso è passato quasi un anno, siamo cresciuti tutti dopo quell'evento, sono cambiate molte cose e, siamo andati avanti.
    Sono rimasti tanti ricordi felici, e la consapevolezza, che se esiste un'altra vita, dopo questa, sicuramente c'è un posto anche per i nostri amici pelosi.
    Un posto sereno, con tanto verde, dove possono giocare felici insieme, e raccontarsi delle vite che hanno vissuto prima e delle persone che tanto hanno amato.
    Chicco sarà sicuramente insieme a tanti amici, e magari gli starà raccontando proprio di te, della tua famiglia e di tutto l'amore che gli avete donato.
    Un abbraccio grande, anche da parte di Layla a te e a tutti i tuoi pelosi! :)

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